Attentati a Damasco, 27 morti e 97 feriti
17 marzo, 12:15
DAMASCO
- Sono almeno 27 le persone rimaste uccise e 97 ferite nelle due
esplosioni avvenute questa mattina a Damasco. Lo riferisce la tv di
stato citando il ministro della Sanita'.
Le due esplosioni che hanno oggi colpito Damasco sono state dirette contro la sede dei servizi di sicurezza dell'Areonautica, la più temuta agenzia di controllo e repressione, e contro la sede della Sicurezza criminale, dipendente dal ministero degli interni e che si occupa tradizionalmente dei criminali comuni.
Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale Sana, due autobombe parcheggiate nei pressi dei due edifici sono esplose attorno alle 7:30 locali (le 6:30 in Italia) nei due quartieri centrali di Baramke e via Baghdad.
L'agenzia Sana e la tv di Stato mostrano immagini di uomini in abiti civili, subito accorsi sui luoghi delle esplosioni, che raccolgono da terra a mani nude e senza alcun controllo visibile della polizia brandelli di corpi. Vicino ad alcune pozze di quello che sembra essere sangue rimangono bottiglie di plastica intatte e non deformate dall'esplosione. Le immagini della tv di Stato e della Sana indugiano sui corpi bruciati e sui danni materiali inflitti a veicoli ed edifici circostanti.
Le due esplosioni che hanno oggi colpito Damasco sono state dirette contro la sede dei servizi di sicurezza dell'Areonautica, la più temuta agenzia di controllo e repressione, e contro la sede della Sicurezza criminale, dipendente dal ministero degli interni e che si occupa tradizionalmente dei criminali comuni.
Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale Sana, due autobombe parcheggiate nei pressi dei due edifici sono esplose attorno alle 7:30 locali (le 6:30 in Italia) nei due quartieri centrali di Baramke e via Baghdad.
L'agenzia Sana e la tv di Stato mostrano immagini di uomini in abiti civili, subito accorsi sui luoghi delle esplosioni, che raccolgono da terra a mani nude e senza alcun controllo visibile della polizia brandelli di corpi. Vicino ad alcune pozze di quello che sembra essere sangue rimangono bottiglie di plastica intatte e non deformate dall'esplosione. Le immagini della tv di Stato e della Sana indugiano sui corpi bruciati e sui danni materiali inflitti a veicoli ed edifici circostanti.
SIRIA: ANNAN CHIEDE UNITA' A ONU - "In
nome del popolo siriano, e per amore dell'umanità, fermiamo questa
brutalità". E' l'accorato appello lanciato da Kofi Annan, inviato
dell'Onu e della Lega araba per la Siria, che oggi ha parlato ai 15
membri del Consiglio di Sicurezza, chiedendo loro di "raggiungere una
posizione unica". Un obiettivo che però sembra ancora lontano, viste le
resistenze di Russia e Cina a condannare apertamente il regime, mentre
sul terreno le violenze continuano.
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